Curriculum Dr.ssa Martina Zorzetto

Durante il mio percorso di studi alla facoltà di Scienze Motorie mi sono appassionata ai bambini, inizialmente come tecnico di ginnastica artistica, sport da cui provengo, fino all’insegnamento dell’attività motoria nelle scuole d’infanzia e primarie.

Poter lavorare con i bambini mi regala entusiasmo e meraviglia per la loro capacità di stupirsi e gioire delle piccole conquiste quotidiane, è cresciuto così dentro di me il desiderio di prendermi cura del loro benessere.

L’osteopatia mi permette di vedere i bambini nella loro totalità e donargli una possibilità di equilibrio facendo leva sulle risorse che posseggono.

FORMAZIONE

Liceo delle Scienze Sociali 1999 – 2004

Laurea “Scienze Motorie” 2005 – 2009 (UNIPD)

Diploma “European Osteopath Jean Monet” Bruxelles 2013

D.0. Osteopatia 2010-2016 (EIOM)

“Approccio Osteopatico in ambito Pediatrico” 2017 (Nicette Sergueef)

Master post Graduate Osteopatia Pediatrica 2017 – 2019 (SOMA)

Tirocinio Ospedale Vimercate (Mi) , Ospedale del bambino Meyer (Fi)

Aggiornamento “Osteopatia Pediatrica” 2018 (A.Lovo)

Aggiornamento “Sistema neurovegetativo, Visione Osteopatica” 2019 (A.Lovo)

Aggiornamento “Approccio Osteopatico alla donna in gravidanza” 2019 (A.Lovo)

Suzione, consigli utili

POSIZIONE DA ASSUMERE

Durante la poppata la mamma può scegliere la posizione nella quale si trova più comoda. Può mettersi seduta sul letto o su una poltrona, eventualmente sollevando un po’ le gambe con un sostegno sotto i piedi. Può preferire la posizione sdraiata su di un fianco, specie all’inizio a causa dei punti sul perineo o di un parto cesareo; tale modalità rimane molto utile, anche successivamente, per poter allattare di notte senza alzarsi. Si può affermare che qualunque posizione è valida, soprattutto se la schiena è ben sostenuta.

Il bambino deve avere il corpo rivolto verso quello della mamma. Se è tenuto in braccio, le spalle e il sederino devono essere ben sostenuti dall’avambraccio della mamma o dalla sua mano in modo che il collo sia lievemente esteso. È importante che la testa sia allineata al corpo, cioè orecchio, spalla e fianco devono essere sulla stessa linea. Inoltre il bambino dovrà trovarsi con il naso ben centrato davanti al capezzolo. Per tenere il bambino alla stessa altezza del seno, può anche essere utile un cuscino poggiato sulle ginocchia. Il seno può essere sostenuto con la mano posta a formare come una “C” (cioè le quattro dita sotto la mammella e il pollice al di sopra). La mamma può così dirigere il capezzolo verso le labbra del bambino e sfiorarle al fine di stimolarlo delicatamente a spalancare la bocca.

ATTACCAMENTO EFFICACE

Evitare la posizione delle dita “a forbice”, in quanto l’areola non è sufficientemente libera da permettere un’adeguata presa da parte del bambino. Inoltre la pressione delle dita sull’areola potrebbe ridurre la fuoriuscita del latte. Appena la bocca sarà ben spalancata è opportuno che la mamma avvicini rapidamente il corpo del bambino verso il seno. In questo modo il bambino riuscirà ad introdurre in bocca non solo il capezzolo ma anche una porzione, la più ampia possibile, dell’areola mammaria, soprattutto della sua parte inferiore.

Attaccato il bambino al seno, è utile assicurarsi che:

  • la bocca sia ben aperta;
  • le labbra siano rivolte all’esterno;
  • la lingua si trovi tra il seno e il labbro inferiore;
  • il mento deve toccare il seno.

Link allattamento:
Guida all’allattamento (Ministero della Salute)
Allattamento (Ministero della Salute)
Allattamento al Seno (R.it)