Ciuccio sì, ciuccio no ? Consigli utili

L’uso del ciuccio è molto dibattuto, proviamo quindi a chiarire le modalità con cui è possibile usare il ciuccio senza che vada ad alterare la naturale evoluzione delle funzioni di respirare, deglutire, masticare e dell’articolazione del linguaggio.

La suzione non nutritiva è un’attività naturale presente già nel grembo materno. La suzione rilassa e calma il bambino nei momenti di frustrazione e di pianto, pertanto di per se il ciuccio non fa male al bambino.

Nel caso in cui il neonato venga allattato al seno, si consiglia si introdurre l’uso del succhietto dopo che l’allattamento al seno si è stabilizzato (quindi dopo 1-2 mesi) per consentire al bambino di abituarsi alla suzione del capezzolo senza interferenze. Una volta che il bambino ha preso un buon ritmo di allattamento il ciuccio non provoca danni, al contrario ha un ruolo consolatorio e pare abbia un ruolo positivo nella diminuzione della sindrome della morte in culla (SIDS).

Tuttavia non esistono regole assolute, pertanto nel caso in cui il neonato inizi a ciucciare ogni cosa (manica della maglia, orlo del cuscino, dito…) è preferibile introdurre il succhietto. Infatti l’uso del succhietto si può regolare, mentre le altre abitudini sono più difficili da gestire e successivamente da eliminare.

Suggerisco, comunque, alcuni accorgimenti nel caso di utilizzo del ciuccio:

    • Preferire ciucci in silicone a quelli in caucciù (in quelli in caucciù siannidano facilmente i batteri);
    • Scegliere un ciuccio alla forma piatta, evitando quelli a ciliegia (succhiare un ciuccio a ciliegia tenda a far sviluppare il palato verso l’alo rendendolo stretto);
    • Limitarne l’uso nei momenti di maggiore stanchezza e al momento dell’addormentamento, togliendolo una volta sveglio. In questo modo il fatto che appena sveglio il ciuccio “se ne va” diventerà una routine, mentre se viene lasciato sempre sotto ai suoi occhi il bambino sarà invogliato a chiederlo.
    • Non offrire il succhietto durante il giorno per non inibire la fase di conoscenza orale che il bambino fa portando gli oggetti e le manine alla bocca.
    • Quando il bambino perde il ciuccio non affrettatevi a riportarlo alla bocca.

Quando toglierlo invece?
In generale si consiglia di eliminarlo entro i 2 anni e mezzo poiché il ciuccio può interferire con lo sviluppo delle strutture facciali. Infatti, l’uso protratto e non corretto del ciuccio nel tempo potrebbe produrre alcuni effetti, ad esempio:

  • La lingua si abitua a una posizione bassa, mentre dovrebbe rimanere in alto contro il palato
  • Alterazione del palato che rimane stretto e alto (palato ogivale)
  • Alterazione del morso: l’arcata superiore di norma si chiude sopra quella inferiore, mentre in caso di uso protratto del ciuccio può rimanere un buco tra le due arcata (morso aperto)
  • Alterazione nello sviluppo armonico dei muscoli del viso
  • Disturbi dell’articolazione del linguaggio

Prestando attenzione a questi accorgimenti e con un po’ di pazienza non dovrebbe essere difficile abbandonare il ciuccio.

Per aiutare il bambino ad affrontare l’argomento, esistono sul mercato diversi libri che parlano dell’argomento dell’abbandono del ciuccio, ad esempio:

Voglio il mio ciuccio T.Ross, Mondadori 
Anch’io voglio il ciuccio L.Barbro, Babalibri 
Battista e il ciuccio U.Orlov, Motta Junior 

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