La plagiocefalia è una deformazione alla parte posteriore del cranio del neonato, che si manifesta con la testa appiattita da un lato e con segni particolari di asimmetria, come un orecchio più avanti dell’altro, un occhio più piccolo dell’altro o una guancia più gonfia rispetto all’altra.
Il termine deriva dal greco e significa letteralmente “testa obliqua”, e colpisce dal 3 al 20% dei bambini a partire dalla nascita fino ai due anni di età. Non è un’anomalia grave e, nella maggior parte dei casi in cui viene diagnosticata, viene curata con degli accorgimenti che i genitori devono seguire su come posizionare il neonato quando dorme.
Quali sono le cause?
La principale causa di plagiocefalia è la posizione del neonato quando dorme, definita plagiocefalia secondaria.
Si tratta di plagiocefalia posturale, ed è causata da una forte pressione applicata alla parte posteriore della testa del neonato per via della rigidità della culla o del ripiano su cui riposa. Questa pressione, se trascurata, può portare a conseguenze e deformazioni più gravi al cranio.
Altre possibili cause derivano da:
- gravidanza: in caso di oligidroamnios o polidramnios, la testa può subire modificazioni durante il travaglio con il passaggio del feto nel canale vaginale;
nascita prematura, quando il cranio non è ancora del tutto formato ed è quindi più molle e soggetto, sempre durante il parto, a subire modificazioni; - debolezza o torcicollo dei muscoli del collo del neonato specialmente in uno dei due lati del collo, poiché il bambino tende a piegare la testa da una parte in modo preponderante;
- Si tratta di un’anomalia, come spiega l’Osservatorio di Malattie Rare (OMAR), dovuta alla chiusura precoce delle suture che legano le ossa del cranio. Quest’ultimo è composto infatti da ossa piatte che con lo sviluppo e la crescita del neonato, si uniscono attraverso suture. Quando questa unione avviene troppo presto, il cranio non riesce a svilupparsi nel modo corretto, creando delle malformazioni a livello sia della testa che delle ossa facciali, che risultano asimmetriche.
La plagiocefalia, è soprattutto di un disagio dal punto di vista posturale. L’unico caso in cui esistono conseguenze dolorose per il neonato è la craniosinostosi, che tuttavia è molto rara e di competenza medica.
Cosa può fare l’osteopatia?
L’osteopata può trattare con manovre estremamente dolci e caute il cranio del neonato e, nel corso delle sedute, ottenere un vero e proprio “rimodellamento” della morfologia del cranio spesso riportando in una buona simmetria l’allinenamento degli occhi e delle orecchie e ottenendo una maggior armonia nei lineamenti e nelle forme.
Il trattamento delle plagiocefalie e del torcicollo permettono la prevenzione di scoliosi, difetti a livello craniofacciale e disturbi derivati dalle alterazioni della forma del cranio (disturbi visivi, disturbi dell’articolazione tempero-mandibolare.
Inoltre si è notato miglioramento nelle capacità di movimento del neonato, miglioramento del suo ritmo sonno veglia, riduzione di alcuni disturbi viscerali (reflusso e altro).
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